Residui d'acini d'uva da vino e distillati danno vita a una carta...
Facile dire ``carta``
Il significato della parola carta è piuttosto incerto. Secondo alcuni studiosi deriverebbe, attraverso il latino charta, dal greco χαράσσω (charássō) con il significato di incidere, scolpire. I termini corrispondenti paper anglosassone, papel spagnolo e papier francese e tedesco, derivano invece dalla pianta del papiro, utilizzato dagli antichi egizi per scrivere fin dal 3000 a.C. (avanti Cristo) e, successivamente, da greci e romani. Più a nord la pergamena, ottenuta per la lavorazione di pelli di animali, sostituì per la scrittura il papiro, che cresce esclusivamente in regioni dal clima tropicale. In Cina i documenti venivano scritti sul bambù ed erano per questo ingombranti da conservare e trasportare. Occasionalmente veniva usata la seta, ma era troppo costosa.
Carta e uva? l’uva diventa carta? La carta fatta di uva?
Esiste una gamma di carte ecologiche realizzate con residui di lavorazioni agro-industriali che sostituiscono fino al 15% della cellulosa proveniente da albero.
E già questo ci piace assai.
Crush Uva della cartiera italiana Favini rientra nella linea di carte eco-friendly.
La nuova carta, nata dai residui degli acini d’uva utilizzati per la produzione di vini e distillati, è disponibile in una vasta gamma di grammature da 90 label, 100, 120, 250 e 350 grammi. Crush Uva permette un ampio range di utilizzo: dalla stampa delle etichette resistenti all’umido per prodotti destinati al mondo del food and beverage, al packaging, a tutto il resto del mondo. è assolutamente ideale per la stampa di etichette per le bottiglie di vino: sembra fatta apposta…